Il tartaro non è altro che un’evoluzione della placca, cioè “placca calcificata” (abbiamo capito perché è allora così importante pulire bene, finché la placca si presenta molle e facile da rimuovere!).
All’inizio ha un colore chiaro, più diventa scuro più sarà vecchio!
Come mai è pericoloso il tartaro?
Ma dovete sapere che il tartaro contiene batteri morti, quindi non sarebbe patogeno di per sè, ma a causa della sua superficie ruvida, offre un ricettacolo per batteri vitali e dannosi.
Diventa quindi una zona di ritenzione di placca, in cui però non sarà possibile effettuare le corrette procedure di igiene orale a causa della sua struttura rigida e irregolare!
Crea quindi danni in maniera indiretta: in primis trattiene batteri vivi e pericolosi, in più la sua stuttura rigida disturba letteralmente con la sua sola presenza un tessuto molle come la gengiva.
Ad un corso di aggiornamento, la Dottoressa relatrice ci portò un esempio: “immaginate quanto fastidio ci crea la presenza di una spina, anche se minuscola, non visibile ad occhio nudo, sulla punta di un dito! Ecco, il tartaro per la nostra gengiva dà un disturbo simile! L’unica differenza è che non percepiamo dolore…”
E qui c’è la fregatura!
Perché spesso i pazienti accomunano un problema ad un fastidio o al male più o meno acuto!
Questo per il cavo orale è un sistema di controllo che proprio NON FUNZIONA! Potremmo avere situazioni di infiammazione pericolosissime senza avvertire nessun dolore!
Tornando a noi, la calcificazione della placca è causata da depositi di sali minerali, originati anche dalla saliva. Non è strano, quindi, trovare depositi abbondanti in corrispondenza dei dotti salivari!
E dove si trovano i dotti salivari maggiormente responsabili?
– Nell’arcata INFERIORE: IN CENTRO, ALL’INTERNO nella parte linguale;
– nell’arcata SUPERIORE: LATERALMENTE A DESTRA E SINISTRA, ALL’ESTERNO!
Quindi: dentro giù al centro, esterno su a destra e sinistra!
Si può affermare che “la saliva fa tartaro?”: ad oggi, con tutte le conoscenze sulla struttura batterica non si può dire come si faceva una volta. La saliva è da considerarsi uno dei vari elementi che influiscono sulla sua formazione.
Non dimenticarsi mai:
Spazzolarsi i denti almeno 2 volte al giorno per almeno 2 minuti, meglio dopo i pasti
Almeno 1 volta al giorno occuparsi della detersione completa del cavo orale
Come sempre, fondamentale è la prevenzione: una adeguata igiene orale a casa, controlli periodici dal Dentista e pulizie professionali da parte dell’Igienista Dentale, diventano armi di difesa infallibili!
Un abbraccio,
Dott.ssa Elena