Problematiche del cavo orale durante la gravidanza

Durante la gravidanza avvengono moltissimi cambiamenti che coinvolgono anche la salute del cavo orale.

Le problematiche a livello di cavo orale si possono distinguere in

  1. disturbi ai tessuti molli (gengive e parodonto)
  2. problematiche ai tessuti duri (smalto e dentina). 

Problemi ai tessuti molli

Durante il periodo di gravidanza, si verificano nella donna modificazioni ormonali, vascolari e immunologiche importanti che possono determinare una variazione nella risposta dei tessuti e un aumento della risposta infiammatoria nei confronti dei batteri.

Nelle gravide l’incidenza della gengivite può variare dal 30 al 100% e la malattia parodontale si manifesta dal 5 al 20% dei casi.

Sin dal secondo mese di gravidanza si possono reperire segni e sintomi della malattia che si aggrava sino a circa un mese dal parto e regredisce in alcune settimane.

L’igiene orale professionale è assolutamente raccomandata.

Sia l’ablazione del tartaro sopragengivale sia la levigatura radicolare può essere eseguita in modo sicuro.

Bisogna invece evitare l’uso di antibiotico sia locale sia sistemico durante il primo trimestre.

Problemi ai tessuti duri

Per quanto riguarda l’insorgenza della carie, certamente il rischio aumenta a causa

  • di possibili modifiche nella dieta

  • dell’iperemesi gravidica mattutina (specie nei primi 3 mesi)

  • del frequente manifestarsi di reflusso esofageo.

Tutto ciò determina una diminuzione del pH orale che porta a

  • demineralizzazione dei tessuti dentali
  • erosioni dello smalto
  • ipersensibilità
  • maggior possibilità di aggressione da parte dei batteri cariogeni.

Ricordo che circa il 25% delle donne in età riproduttiva è affetta da carie dentale attiva o trattata e che tale situazione aumenta il rischio di insorgenza di carie dentale nel bambino.

In Italia infatti quasi il 30% dei bambini, di età compresa tra i 2 e i 5 anni, ha esperienza della malattia.

La colonizzazione più significativa da parte delle specie batteriche cariogene, specialmente Streptococcus mutans, avviene soprattutto dopo l’eruzione dei denti ma può già iniziare sin dal momento della nascita in quanto si annidano prevalentemente nelle nicchie ecologiche e nelle fissurazioni della superficie linguale.

Consiglio sempre alle mie pazienti:

  • di risciacquare la bocca con acqua in cui sia stato sciolto un cucchiaino di bicarbonato dopo gli episodi di nausee e vomito, al fine di neutralizzare l’acidità dell’ambiente orale

  • di utilizzare spazzolini da denti con setole morbide e dentifrici a bassa abrasività e contenenti fluoro per prevenire danni alle superfici dei denti che, a causa del contatto con i succhi gastrici acidi, potrebbero risultare demineralizzate

  • di usare un chewing gum privo di zucchero o contenente xilitolo dopo aver mangiato.

Una parola sulla valutazione della necessità di fluoroprofilassi.

L’eventuale benefico effetto della somministrazione di fluoro durante la gravidanza sulla salute dentale del nascituro è attualmente messo in discussione.

Scientificamente, infatti, considerato il contenuto di fluoro nelle acque potabili in Italia, non esiste più alcuna motivazione a supplementare con fluoro la donna in gravidanza.

Se hai qualche dubbio, ti consiglio di leggere le linee guida del Ministero della Salute relative alla prevenzione del cavo orale nella donna in gravidanza, aggiornate in Marzo 2015:

www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=1953

Interessante rimane sempre il Progetto Periomedicine promosso nel 2008 dalla SIdP (Società Italiana di Parodontologia):

Correlazioni pericolose della malattia parodontale con la gravidanza

sezione “complicanze ostetriche”

www.sidp.it/progetti/www.periomedicine.it

Un abbraccio,

Dott.ssa Elena

Elena Bizzotto podcast

Cosa faccio nella vita?

Sono moglie, mamma di Sofia e Celeste e libero-professionista. Educo, formo e informo. Suono il fagotto, pulisco denti, promuovo la salute, trasformo i sorrisi e dono fiducia a pazienti e colleghi.